19 settembre 2023

​La concorrenza

​Ma sono più importanti i clienti, o i concorrenti?

​Recentemente abbiamo ricevuto da Microsoft comunicazione che a partire da ottobre, solo per i paesi EU e Svizzera, molti dei prodotti Office 365 nelle loro varie forme non conterranno più il client Teams, che verrà invece venduto solo come prodotto separato.

Il testo non includeva una motivazione per questo cambiamento, ma è ragionevole supporre che sia il risultato dell' azione iniziata (o forse solamente minacciata) re­la­ti­va­men­te ad un possibile abuso di una posizione dominante da parte di Microsoft.
Da quanto abbiamo capito la comunità europea ha così indirizzato una segnalazione (o dovremmo forse definirlo piagnisteo?) da parte di uno o più concorrenti che volendo vendere un prodotto di instant messaging/voce/video conferenza non ottenevano i risultati sperati, a cui evidentemente ritenevano di avere diritto.

Con questo il prezzo dei prodotti a cui è stato rimosso Teams sono scesi di qualche Euro, ma meno del costo di Teams come licenza separata. E casualmente il costo della licenza Teams sembra essere di poco inferiore a quello del concorrente che ha o­ri­gi­na­ria­men­te sollevato il problema.

Quindi alla fine il costo per il cliente che vuole anche Teams è aumentato (Office + Teams, 3 € al mese in più rispetto a Office con Teams incluso), mentre chi vuole qualcosa di diverso da Teams spende 2 € in meno (Office senza Teams ora costa 2 € meno rispetto al vecchio Office con Teams) a cui deve comunque aggiungere il costo del prodotto concorrente.

Noi non abbiamo certo la competenza per metterci a discutere sulla legalità o meno delle pratiche commerciali di Microsoft, o di chicchessia, ma ci pare che in questo caso forse la commissione europea abbia un poco esagerato.

Innanzitutto, uno strumento di chat/voce/video conference è probabilmente es­sen­zia­le per chiunque lavori prevalentemente in ufficio. Ci pare quindi del tutto logico che una suite che vuole contenere tutto ciò che serve a chi lavora col pc, contenga anche quello. Oltre a un word processor, foglio elettronico, la gestione della posta elettronica e a qualcosa per fare presentazioni, come minimo.

Fare concorrenza a una simile suite è semplicissimo: basta farne una equivalente, con tutte le funzionalità, magari anche con qualcosa di più, e farla pagare un po' meno.
Certo, in pratica è difficilissimo e richiede un investimento importante, ma pro­ba­bil­men­te costerebbe meno di quanto sia costato lo sviluppo di Microsoft Office negli ultimi 30 anni. Perché sono almeno 30 anni che Microsoft raffina e migliora Office.

Quello che troviamo strano è che qualcuno che fa uno solo dei prodotti abbia la pretesa di poter entrare nel mercato imponendo di estrarre la componente concorrente dalla suite. E se domani qualcuno decidesse di fare un nuovo foglio elettronico potrebbe quindi imporre di togliere Excel da Office?
E comunque, perché sono i clienti europei a pagare per difendere un' azienda americana dai presunti abusi da parte di un'altra azienda, americana pure lei? Non sarebbe ragionevole che se ne occupasse il governo americano?

E poi, non si dice che la concorrenza è cosa buona perché spinge a migliorare l'offerta e abbassare i prezzi? Mentre in questo caso a noi pare che abbiamo ottenuto l'esatto opposto, meno funzionalità e un prezzo maggiore.

La prossima volta diranno a Nespresso di vendere cialde e caffè separatamente, e vedremo George impegnato a riempire la cialda a mano prima di farsi il caffè…

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