25 ottobre 2023

​Il miliardario onnipotente

​Ma il troppo non stroppia? Apparentemente non nel caso di Elon

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​Recentemente girava voce, autorevole, che Elon Musk avesse spento Starlink per impedire una sortita in Crimea da parte delle forze Ucraine. Sembra che Starlink servisse come mezzo di collegamento per controllare droni navali di qualche tipo.

E Musk l'avrebbe bloccato, "per evitare una piccola Pearl Harbour".
Poi è arrivata una precisazione: non l'aveva bloccato, ma si era rifiutato di attivare Starlink sulla Crimea, appunto per evitare la piccola Pearl Harbour.

Francamente ci interessa poco, non della guerra, quella purtroppo ci interessa, ma del dettaglio se Starlink sia stato spento, acceso, lasciato lì dov'era o pasticciato.

Starlink è una costellazione di satelliti progettati, costruiti, messi in orbita e operati da SpaceX per fornire connessione internet a larga banda senza necessità di collegamenti in fibra o di ponti radio. A oggi sono attivi  più di 5.000 satelliti e il servizio è disponibile in Nord America ed Europa, parte del Sud America ed Australia (questa è la copertura).
Diversamente dai collegamenti satellitari basati su satelliti geostazionari, Starlink usa satelliti in orbita bassa e di conseguenza non presenta problemi di latenza, che ti­pi­ca­men­te è minore di 50ms.
E Starlink funziona benissimo, lo sappiamo perché ne siamo clienti, soddisfatti, anche se ora un po' in imbarazzo.

Il nostro problema non è Starlink, e nemmeno il fatto che sia diventato vitale per le co­mu­ni­ca­zio­ni in una zona di guerra.  Il nostro problema è nel fatto che Elon Musk, che tra le altre cose controlla SpaceX, decida quando e se le forze Ucraine possono usare Starlink.

La connessione internet a banda larga è diventata un servizio essenziale in tutti i paesi evoluti e ogni giorno che passa diventa più importante.  Cosa succederebbe se un giorno tutte le connessioni internet a Milano fossero spente?
Non a caso da noi esiste il golden power, che consente al governo di bloccare la ven­di­ta di aziende considerate strategiche, se l'acquirente non soddisfa i giusti requisiti.

È accettabile che una simile risorsa sia controllata da una persona sola, nemmeno tanto stabile e sicuramente non molto saggia (almeno secondo la nostra metrica)? Non sarebbe bene che la comunità mondiale in qualche modo limitasse l'autonomia di un singolo nel controllare il sistema?

Non vediamo nulla di male nel fatto che Musk guadagni con Starlink, sempre che già produca utili. E riconosciamo l'importante investimento e l'innovazione che Starlink porta. Tuttavia, vediamo un problema se un singolo può usarlo per dare o non dare un'importantissima risorsa (perché di questo si tratta) a qualcuno. Oppure se può isolare una comunità intera senza doversi dover rispondere a nessuno.

Se Musk fosse saggio si limiterebbe a fare il tecnologo e lascerebbe ad altri le de­ci­sio­ni più politiche. Ma se lo fosse il problema non sussisterebbe nemmeno.

In definitiva, la questione è di natura generale: non dovremmo permettere che una sin­go­la persona abbia il controllo autonomo e privo di responsabilità su qualcosa di vitale per l'intera comunità. Lo stesso varrebbe ad esempio per l'infrastruttura TIM che potrebbe essere venduta al fondo KKR. Sicuramente si tratta di bravissime persone.
Ma se non lo fossero? 

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